mercoledì 8 maggio 2013

Un post arciplusinteressante

Come anticipato qui, in questo post ho deciso di scrivere qualcosa riguardo alla Neolingua, la lingua ufficiale del Partito, e al concetto di bipensiero, che è il fondamento su cui il suddetto linguaggio si basa.

"Winston lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e inspirò piano. La mente gli scivolo nel mondo labirintico del bipensiero. Sapere e non sapere;[...]ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullavano a vicenda; sapendole contradditorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica;[...]Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente inconsapevoli nell'indurre la consapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto."

Il bipensiero è duque un'attacco rivolto alla Logica ed alla Scienza: un uomo deve fare un uso sbagliato della logica, fingere inconsapevolezza, autoingannarsi pur di comprendere le astrusità che il Socing presenta come principi incontrovertibili.
Dal 'doublethink' si giunge in modo quasi 'naturale' alla formulazione della Neolingua. Ecco cosa dice Syme, uno studioso, al protagonista:

"Tu credi, immagino, che il nostro compito principale consista nell'inventare nuove parole.Neanche per idea! Noi le parole le distruggiamo, a dozzine, a centinaia. Giorno per giorno, stiamo riducendo il linguaggio all'osso.[...]A ogni nuovo anno, una diminuzione nel numero delle parole e una contrazione ulteriore della coscienza.[...]Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare."*

L'obiettivo del Partito è evidente, abolire il pensiero mediante una destrutturazione linguistica che impedisca ai pensieri di essere trasformati in parola prima che in azione. Come si potrebbe realizzare qualcosa che non riusciamo neppure a comunicare?
L'aspetto più terrificante del 'Newspeak', ed il motivo per cui ho scelto di dedicarvi un intero post, è l'approccio 'tecnologico' che gli studiosi applicano all'archelingua. Essi prendono metodicamente una parola, ad esempio 'buono', ne cancellano i sinonimi, le sfumature di significato, il contrario, e vi aggiungono dei prefissi: 'sbuono' vorrà dire cattivo, 'arciplusbuono' buonissimo, e così via, come se
una catena di montaggio diventasse di smontaggio. Con la cancellazione delle parole si ha una trasformazione dell'uomo in automa, e l'inglese poetico e ricco di Shakespeare, Milton, Wilde, muta sino a diventare uno squallido linguaggio macchina, paragonabile al binario. Il linguaggio diventa 'moderno', ma quella che viene dipinta come una evoluzione è una involuzione: al progresso tecnologico si oppone un regresso lessico e sintattico che ben si accosta alla tecnologia 'post-nucleare' fatta solo di microfoni, teleschermi e parlascrivi.


*ricordo che i passi sono tratti da: George ORWELL, 1984, Milano : Mondadori, 2009.

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